CORONA : LA PIU’ GRANDE EMOZIONE DELLA MIA VITA HOCKEYSTICA : ABBIAMO RESO ORGOGLIOSA TUTTA SARZANA.
Lacrime, misto ad orgoglio per un’impresa che rimarrà in eterno. Il Presidente del Sarzana è ancora commosso per la storica finale di Coppa Italia del Carispezia: “ Sono perfettamente consapevole di aver costruito una squadra fantastica, questa squadra di tutta la mia presidenza è la più che sento mia, l’abbiamo costruita io e Alessandro Bertolucci in una notte, però il merito di questo capolavoro è soprattutto di questi giocatori che con la loro grinta e i loro valori umani hanno sopperito ai limiti tecnici superando qualunque ostacolo” – poi il Presidente parla di Alessandro Bertolucci – “Alessandro dal primo giorno ha fatto un capolavoro, se rimanesse sarebbe il miglior acquisto per la prossima stagione“.(nella foto di Elisa Ercego la squadra durante l’inno di Mameli)
FINALE COPPA ITALIA
LANARO FAIZANE’ BREGANZE – CARISPEZIA SARZANA = 3-2 (1-1)
Lanaro FaiZanè Breganze: Bruno Sgaria (Mabilia), Cocco (C), Teixido, Martinez, Mitjans – Muglia, Dal Santo, Guido Sgaria, Dalla Valle. Allenatore Diego Mir
Carispezia Hockey Sarzana : Corona (Bianchi) Borsi (C), Perroni, Rampulla, Rossi, Ipinazar, Fantozzi, Pistelli, Rispogliati. Allenatore : Alessandro Bertolucci
Marcatori: 1t: 8’32” Martinez (B), 9’11” Rossi (S) – 2t: 5’47” Teixido (B), 6’48” Rampulla (S), 15’59” Muglia (B)
Arbitri: Massimiliano Carmazzi di Viareggio (LU), Matteo Galoppi di Follonica (GR)
UN GOL ha separato il Carispezia Sarzana dalla storia. La cinquantesima edizione della Coppa Italia va al Breganze che ha superato 3 a 2 i rossoneri, ma aver disputato la finalissima, la prima della storia per la squadra sarzanese, è comunque un risultato prestigioso. Peccato non aver concretizzato al meglio le prime battute di gioco della sfida quando sul risultato di 0 a 0 sono stati i ragazzi di mister Alessandro Bertolucci a mettersi in evidenza. Peccato per gli oltre 250 tifosi arrivati a Trissino per sostenere a gran voce la squadra ma soprattutto peccato per l’occasione straordinaria che avrebbe scritto il nome del club nell’albo d’oro dell’hockey nazionale. Ma una sconfitta, per una sola rete e con la chance del 3 a 3 a pochi secondi dalla fine, non toglie una solida la certezza: il Carispezia Sarzana è una realtà che può alzare gli occhi verso l’elite della disciplina. Nella finale a otto, alla quale hanno partecipato le piu’ forti formazioni italiane del campionato di serie A1 , il Carispezia Sarzana di certo non era inserita tra le favorite della vigilia ma sulla pista veneta le cose sono andate diversamente. E così dopo aver superato all’esordio il Follonica e travolto i padroni di casa del Trissino in semifinale i sarzanesi si sono ritrovati a contendere il titolo al Breganze in un match inatteso. Lacrime, misto ad orgoglio per un’impresa che rimarrà in eterno. Il Presidente del Sarzana è ancora commosso per la storica finale di Coppa Italia del Carispezia: “ Avrei voglia di togliermi qualche sassolino dalla scarpe, ma in questo momento non è importante, questo è il momento in cui va condivisa la gioia con la città e con il mio gruppo di dirigenti che ha sempre difeso le mie scelte e mi ha permesso di lavorare al meglio. Sono perfettamente consapevole di aver costruito una squadra fantastica, questa squadra di tutta la mia presidenza è la più che sento mia, l’abbiamo costruita io e Alessandro Bertolucci in una notte, però il merito di questo capolavoro è soprattutto di questi giocatori. Noi siamo una piccola società, con un budget basso ma nonostante tutto i ragazzi con i loro valori umani hanno fatto la differenza hanno sopperito ai limiti tecnici superando qualunque ostacolo. Abbiamo fatto qualcosa di entusiasmante – continua Corona – Io voglio fare un grandissimo ringraziamento a Oscar Papa e Giancarlo Alioto che sono stati di vitale importanza quando la società era in difficoltà. Il segreto del Sarzana è che qualunque ragazzo qua si sente coccolato ed amato da pubblico e società. Questa è la nostra forza e ci ha permesso di tagliare questi traguardi. La Coppa Italia – continua Corona – era un sogno. C’è tanto rammarico per come abbiamo perso la finalissima, raggiunta in modo splendido, ma anche tanta felicità per quello che abbiamo vissuto e la gioia regalata a sarzanesi e sportivi. La città merita un palcoscenico di primo piano e adesso con la nuova amministrazione dobbiamo affrontare l’argomento. La soluzione potrebbe esserci Poi il Presidente conclude parlando di Alessandro Bertolucci – Alessandro dal primo giorno ha fatto un capolavoro, se rimanesse sarebbe il miglior acquisto per la prossima stagione. SARZANA IMPAZZITA, UNA CITTÀ inchiodata davanti agli schermi come era capitato soltanto ai tempi di ‘Campanile Sera’ nel 1960 quando Sarzana venne rappresentata in televisione nella sfida della cultura sconfiggendo Bondeno. A distanza di oltre mezzo secolo si è rivissuta, in tempi moderni, quella atmosfera. Nei bar è stata trasmessa la partita di hockey e tanti sportivi, in realtà mai così vicini alla disciplina, si sono trasformati in tifosi. Senza dimenticare che 250 sarzanesi hanno affrontato un viaggio di oltre 3 ore per andare a Trissino e sostenere i colori rossoneri. E poi il gruppetto degli ‘Incessanti’ che, arrivato venerdì in Veneto forse senza troppe speranze, si è fermato fino a domenica trovando alberghi di fortuna, dividendo in 4 o 5 una stanza pur di rimanere al fianco della squadra e far sentire tutti l’affetto. Anche in città la grande festa era già pronta, organizzata dai ‘veterani’ dell’hockey che in passato si sono guardati in cagnesco, divisi nella fede tra Pro Sarzana e Aps, ma adesso uniti nel sostegno al Carispezia Sarzana. La telefonata è partita a metà pomeriggio e la promessa sancita da una ideale stretta di mano: in caso di vittoria la squadra sarebbe immediatamente partita da Trissino per arrivare a Sarzana in nottata e mostrare la coppa Italia in un carosello nelle vie del centro. Come un mondiale, come un evento irripetibile. Ma veniamo alla gara Diego Mir, si presenta alla finalissima del PalaDante con l’organico al gran completo, schiera il suo starting-five titolare, con capitan Cocco insieme a Teixido e alla coppia d’attacco formata da Mitjans e Lucas Martinez con Bruno Sgaria alla difesa della porta, con a disposizione Muglia, Dal Santo, Guido Sgaria, Dalla Valle e il secondo portiere Mabilia. Alessandro Bertolucci risponde con Corona tra i pali, Perroni, Rossi, Borsi e Rampulla. E’ il Lanaro FaiZanè Breganze a trionfare nel tutto esaurito del PalaDante, dopo una partita spettacolare e intensa come poche volte nelle precedenti edizioni. Il gol decisivo l’ha firmato Samuele Muglia con un colpo di precisione a 9 minuti dalla sirena finale. Un Carispezia Sarzana che non hai mai mollato, tenendo testa e sfiorando il pareggio più volte nel finale, bloccato dalle parate di Bruno Sgaria. La gara si era aperta a mille all’ora e poi ha continuato con una velocità fuori dal normale, dove si sono esaltati Sgaria e Corona, botta e risposta anche nelle reti del primo tempo; all’ 8’,32” Martinez porta in vantaggio i veneti al termine di una ripartenza da brividi, non passa neppure un minuto e Rossi con uno spunto solitario mette in rete la rete del pareggio. Al 17’ i liguri falliscono un tiro diretto dopo il cartellino blu di Mitjans, con Rampulla che si fa murare la conclusione da Sgaria. E con il punteggio di 1 a 1 le due squadre vanno al riposo. Nel 2° tempo non mancano le emozioni anche se naturalmente il ritmo cala: Al 30’,48” ancora Breganze avanti: è Teixido a firmare il vantaggio con un alza e schiaccia ma risponde di forza dopo solo un minuto Danilo Rampulla. Espulsione per Rampulla e tiro di prima per Breganze ma Corona con la punta del piede devia la conclusione di Martinez, poi il portiere rossonero è super nel power-play e lascia la sua porta inviolata. Il gol della partita arriva al 40′,49”: colpo di biliardo di Samuele Muglia e palo gol alla destra di Corona. Sarà il gol decisivo nonostante il Sarzana compia una serie di innumerevoli azioni ma tutte sventate dalla lucida difesa vicentina. Occasionissima per Breganze per chiudere la partita nel finale ma nel giro di pochi secondi fallisce due tiri diretti con Teixido e Mitjans, grazie alle due enormi parate di Simone Corona. Poi a pochi secondi dal suono della sirena Rampulla non gira in rete con Sgaria battuto la palla del 3 a 3. La sofferenza termina con l’esplosione di gioia degli oltre 500 tifosi vicentini che conquistano così la quarta Coppa Italia della loro storia. Alessandro Bertolucci racconta l’inevitabile delusione post-finale “L’unico rimpianto è non aver vinto:abbiamo lottato fino alla fine avendo anche le occasioni più nitide, nonostante il Breganze sia una squadra che anche solo per il suo budget ci sovrasta. I miei giocatori hanno fatto una Coppa Italia da grandi atleti pur essendo anagraficamente dei ragazzini, sfiorando qualcosa di sensazionale e supportati da un pubblico meraviglioso, al limite della commozione – E poi il mister chiude dicendo – Resta l’impresa la più importante che ho fatto da allenatore”.
27/12/2024 - riproduzione riservata